Sostenibilità ambientale, big data, intelligenza artificiale, telemedicina e robotica: sono davvero tante le opportunità e le innovazioni che avrebbero dovuto caratterizzare l’anno 2020. Le aspettative positive sono state deluse (in rari casi potenziate) dall’impatto imprevisto del Covid-19. Nessuno (o quasi) avrebbe previsto le drammatiche conseguenze che stiamo vivendo oggi, in primis per la salute delle persone e poi per tutto il mondo di imprese e istituzioni. È azzardato e imprudente fare previsioni a medio o lungo termine su quelle che saranno le ricadute sociali, economiche e politiche. Forse solo dopo la concreta possibilità di avere un vaccino collaudato e disponibile, si potranno fare ipotesi stabili e credibili, ma in ogni caso, la società globale si sarà nel frattempo modificata, delineando nuove abitudini, assetti ed equilibri (o squilibri). Guardando al mondo del lavoro, il lock-down ha imposto una condizione di paralisi a una percentuale elevatissima di aziende, (soprattutto Micro PMI), con effetti devastanti su quelli che saranno i conti economici dell’anno, cui seguirà una crisi occupazionale. Alcune nicchie di mercato sono in crescita: alimentari e GDO, ICT e telecomunicazioni e in parte mondo farmaceutico. Ma è un “segno più” ampiamente insufficiente rispetto a turismo e ristorazione, automotive e trasporti, moda, commercio al dettaglio, servizi e consulenza, edilizia e artigianato, che hanno subito un profondo rosso di almeno tre mesi.
La Fase 2, anche definita di “convivenza con il virus”, per alcune aziende o settori continuerà a essere proibitiva, per altri sarà occasione di ripresa verso una nuova normalità, sempre che un possibile effetto yo-yo non riporti al blocco totale. Come in borsa potranno esserci rimbalzi e opportunità, sfruttando i vuoti rimasti in questi mesi e creando prodotti o modelli di servizio che sono nati durante la crisi. La situazione di emergenza ha obbligato una moltitudine di persone a imparare cose nuove, (nelle relazioni sociali, nei consumi, nel modo di informarsi e intrattenersi) e anche a lavorare diversamente. Un’automatica necessità di formazione e alfabetizzazione informatica ha pervaso le famiglie italiane, che in poche settimane hanno introdotto l’uso quotidiano della videoconferenza, dell’e-commerce, dell’intrattenimento online e di tecnologie e piattaforme che saranno certamente utili per l’immediato futuro. L’auspicio è che la rinnovata competenza nella fruizione di strumenti IT riesca a colmare almeno parzialmente il gap tecnologico che caratterizzava gran parte della popolazione e della società produttiva. L’utilizzo consapevole e diffuso delle ICT potrebbe poi consentire un nuovo inizio: il realizzarsi della società dell’informazione o società della conoscenza, un’occasione di democrazia culturale, in grado di trasformare la nostra economia verso sane forme di globalizzazione, equità sociale e sostenibilità.
Forse, l’automobile non è più il bene simbolo della civiltà occidentale, la sensibilità e il rispetto verso l’ambiente sono cresciuti, il desiderio di un’informazione imparziale e oggettiva si è diffuso, la classe politica potrebbe imparare nuovi modi di porsi verso i cittadini, perfino le istituzioni hanno dimostrato che l’impossibile era possibile, a Genova, con la ricostruzione del Ponte. Forse, il Coronavirus ci ha fatto scoprire “La Civiltà dell’Empatia”. “La corsa verso la coscienza globale nel mondo in crisi”: è il titolo di un saggio scritto da Jeremy Rifkin, poco più di dieci anni orsono.
Paolo Macrì, Imprenditore
Email: paolo@gallerygroup.it
Laureato in Giurisprudenza, si occupa da oltre vent’anni di editoria elettronica e di nuovi media per l’apprendimento e la comunicazione, ha ideato e coordinato decine di piattaforme e-learning, web-tv e progetti multimediali integrati per web e social media.
Presidente del gruppo GGallery www.gallerygroup.it , che opera nel settore dell’editoria, dell’e-learning e della comunicazione web. Consigliere di amministrazione del Consorzio SI4Life, Polo Regionale Ricerca e Innovazione – Area Scienze della Vita. E’ stato membro delle Commissioni dei Piani formativi presso Fondazione Fondirigenti “G. Taliercio”, promossa da Confindustria e Federmanager.
Professore a contratto dal 2004 al 2018 all’Università di Genova – Scuola di Scienze Umanistiche.