Giovanna Dossena – Covid-19 e i suoi riflessi sul sistema filiera
Presidente AVM Associati

Covid è arrivato, come tutti i cigni neri , non atteso, non creduto e non capito. Senz’altro è importante capirne le cause, ma soprattutto è importante capirne le conseguenze e le direzioni che ha preso il futuro, e quelle che devono prendere i nostri sforzi di persone, di investitori, di pensatori e di decisori. In un mondo di risorse scarse, le due opportunità – ricostruire” il prima” o avventurarsi nel” nuovo” – devono trovare un giusto mix, in termini di efficienza e di efficacia.  Non si può  ignorare il passato, non si può ignorare il futuro. Anche se il primo è noto ed il secondo no: il nostro cammino deve  rappresentarsi con un piede nella certezza ed un piede nell’incertezza, ma questo implica una progressione verso il nuovo sulla base delle conoscenze, delle competenze, dell’esperienza e di quanto utile maturato nel percorso precedente. E qui serve una  “condivisione di valori”, quale modalità essenziale della interazione economica e sociale. Siamo tutti molto più interagenti di quanto possiamo immaginarci, niente va reputato lontano, nessuno può reputarsi soggetto “stand alone”. Declinando  tali condizioni a livello del  sistema micro economico delle imprese, il grande protagonista che emerge per il futuro è il bisogno di  ” fiducia di filiera “. Diverso dal concetto di distretto (che raggruppa le imprese che offrono un prodotto succedaneo operando  in un determinato territorio), la filiera è una catena verticale che lega tutti gli attori che contribuiscono all’approntamento di un determinato prodotto o servizio al mercato: parte dalla fornitura arriva alla produzione e infine alla distribuzione, dalla materia prima al consumatore finale. Ciascuno operatore nel contesto della filiera contribuisce alla determinazione del valore aggiunto, e perciò del valore, di tutte le unità che si trovano a monte e valle.

Imprese appartenenti a settori anche diversi appartengono ad una medesima filiera e perciò hanno un convergente interesse che la filiera prosperi. Gli operatori di una medesima filiera si conoscono ed interagiscono nel reciproco interesse, ancorché ciascuno motivato dalla tutela dei propri interessi, ancorché gli operatori siano in settori diversi, di dimensioni diverse, e geograficamente dispersi. Il concetto stesso  di sostenibilità non esiste ove non venga declinato lungo tutta la filiera. Non ci saranno mai imprese ESG se non ci saranno filiere ESG. La filiera diventa perciò un ecosistema capace di sprigionare una potenzialità self enforcing virtualmente idonea a rappresentare una leva del valore. Partendo proprio da questi assunti, strumenti efficaci a favorire la ripresa, potrebbero essere quelli rivolti a:

  • favorire la trasparenza delle informazioni all’interno della filiera, condividendo  informazioni afferenti la performance delle singole unità operative;
  • considerare la filiera come una potenziale “cash pool “all’interno della quale i vari soggetti riescono a darsi e a chiedersi credito in maniera strumentale alle rispettive necessità strategiche;
  • consentire un sistema di sostegno e di finanziamento  “tra privati” nel contesto della filiera per favorire capacità di finanziamento del circolante , investimenti, produttività e domanda all’interno della stessa;
  • attribuire  un rating alla filiera che si affianchi al rating delle imprese ad essa appartenenti ,progressivamente idoneo a meglio rappresentare l’affidabilità delle stesse.

La capacità di futuro del sistema economico si giocherà proprio nella sua capacità di trasformare gli obiettivi di performance in obiettivi di sostenibilità, l’interazione in condivisione, l’integrazione in un vantaggio comune.


Giovanna Dossena, manager nel private equity
Email: giovanna.dossena@unibg.it

Laureata in economia, professoressa ordinaria di Economia e Gestione delle imprese all’Università di Bergamo e in precedenza in Bocconi. Fondatrice e direttrice del Centro Ricerca Entrepreneurial Lab E-lab. Commissario del MIUR nel 2017. Ha istituito il corso di Filantropia strategica all’Università di Bergamo. E’ autrice di numerose pubblicazioni e monografie sul tema della imprenditorialità, relatrice in numerosi convegni nazionali e internazionali sul tema della finanza sostenibile e dell’inclusione economico-sociale. Svolge attività di investimento e di consulenza in campo economico finanziario con particolare focus sulle piccole e medie aziende. Si occupa di Private Equity. Nel 2016 ha fondato AVM gestioni sgr, di cui è presidente e amministratore delegato.
Ha rivestito numerosi incarichi istituzionali tra cui, consigliere di amministrazione del Gruppo Brembo.
È dottore commercialista e revisore contabile

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