Siamo all’inizio di una recessione di cui non conosciamo né la durata né la evoluzione. Qualcuno mi ha chiesto quanto possa durare questa crisi. Premettendo che nessuno ha la palla di cristallo, faccio qualche considerazione. Ogni recessione deriva da uno squilibrio. Facciamo 2 esempi “scolastici” e vicini nel tempo: nel 2007 l’origine di tutto fu una bolla speculativa immobiliare, che poi si propagò in tutti i settori dell’economia e soprattutto nel mercato finanziario (mutui subprime). Nel 2001 invece, fu la bolla tecnologica delle “dot.com” a “far saltare il banco”. Quanto tempo poi ci volle per tornare al punto pre-crisi? Un anno e mezzo nel primo caso e meno nel secondo (almeno sui mercati). Ma se è difficile prevedere i tempi, è più facile intuirne gli effetti. Il Covid-19 ha determinato una crisi di offerta ( per ordine governativo si è interrotta la produzione mondiale) e una crisi di domanda (minori salari e una ridotta mobilità hanno ridotto i consumi). Massicce iniezioni di stimolo fiscale stanno cercando di sostenere la domanda, inondando di liquidità il sistema e va detto che anche la politica monetaria (BCE per noi europei, FED, BoJ, BoE etc per gli altri ..) sta parecchio aiutando.
Il rischio che questo giro saltasse l’intero sistema è stato nitidamente avvertito da tutti (Stati, Governi e autorità monetarie). E i numeri aumentano ogni settimana. Ma che mondo sarà? Cito, a mio avviso, le evidenze più importanti. Convivremo tutti con debiti pubblici altissimi. Vabbè noi italiani siamo già abituati. Cambieranno i rapporti politici internazionali (e forse il nostro mondo occidentale, comincerà ad avere sfumature, almeno di controllo, sempre più orientali). Nel commercio globale le catene di valore si accorceranno. Dimentichiamoci la globalizzazione spinta e le produzioni “just in time”, anzi, su certi prodotti, soprattutto sanitari, le scorte saranno necessarie e le produzioni rilocalizzate. Ci abitueremo a convivere con economie nazionalizzate, e non solo specifiche aziende, ma anche settori ritenuti strategici.(Nuova IRI in arrivo per noi Italiani?).
Cambierà anche il sistema di welfare: da noi stanno parlando di “reddito di emergenza”, ma molti Paesi (Olanda e Finlandia ad esempio) sono molto più avanti nell’idea “del salario universale”. Aumenteranno gli investimenti in ricerca biologica e salute: i costi di una eventuale nuova pandemia sarebbero troppo alti rispetto a quelli per prevenirla. Ma soprattutto non torneremo indietro nel progresso digitale. In 3 mesi il mondo ha dovuto fare quanto era pianificato per i prossimi 5 o 7 anni. In Italia è esploso l’e-commerce, ma abbiamo scoperto che in molti casi, si può lavorare tanto e bene anche da casa. Stiamo assistendo ad una rivoluzione E magari tra un po’ ci accorgeremo che ci ha aiutato a progredire. Che poi, in una rivoluzione, l’importante è non farsi prendere dal panico e perdere la testa…