Spendi, spandi, ma con giudizio
Shozo Shimamoto Magi M, 2008 tecnica mista. Courtesy: Cardi Gallery

Il Fondo Monetario internazionale (FMI) ha aggiornato le stime della (de)crescita internazionale nel mondo post Covid. Situazione ancora grave, seppur in leggero miglioramento: il Pil globale subirà una contrazione del 4,4% nel 2020, (rispetto al -5,2% stimato quattro mesi fa). Analogamente, il rimbalzo previsto nel 2021, (+ 5,2%) si attenua proprio perché meno profondo dovrebbe essere il crollo del 2020. Nonostante la difficoltà di fare stime sensate in un contesto storico così magmatico e seppur sarà ancora una economia di distanziamento sociale per tutto il 2021, il FMI stima che già nel 2022 il mondo dovrebbe tornare a livelli superiori a quelli del Pre covid: (+0,3% sul PIL 2019). Anche l’Italia è prevista nel 2020 in leggero miglioramento: PIL in contrazione del 10,6% nel 2020, (rispetto al -12,8% stimato a giugno) con un rimbalzo del 5,2% nel 2021. Deficit pubblico previsto al 13% e debito pubblico che si issa al 162% del PIL per fine anno. In questa Europa che ha messo la marcia indietro, non si salva neppure la Germania (-6,1% PIL) e la Francia (-9,8%). Nell’Eurozona il crollo sarà dell’8,3%, rispetto al -10,2% di giugno, con un rimbalzo del 5,2% previsto l’anno prossimo. Abbiamo lasciato l’ultimo posto alla Spagna. Caspita, che soddisfazioni… L’unica grande economia che dovrebbe salvarsi invece sarà la Cina (+1,9% nel 2020), mentre gli USA rimarranno in contrazione del -4,3% (con buona pace dell’America first dell’attuale presidente), e i paesi emergenti saranno pesantemente sfavoriti dalla pandemia (India in primis). Ma questa è la fotografia. Interessante invece cosa dice il FMI per uscire dalla crisi: “i Governi dovranno continuare nelle politiche di welfare sostenendo la popolazione con sussidi salariali e indennità di disoccupazione, purché mirati, come pure sarà necessario continuare ad aiutare le imprese vulnerabili (ma vitali) tramite un sostegno al credito, proroghe fiscali e moratorie sul debito”. Spendere sì, ma con giudizio insomma. Il FMI si dichiara favorevole a sospendere i vincoli di bilancio a livello di singolo Stato purché ci sia un impegno rigoroso e credibile di risanamento, eliminando la spesa pubblica improduttiva e i sussidi a pioggia, «non mirati».(che abbiano letto la N&M della scorsa settimana?..). Infine il FMI suggerisce anche modifiche di carattere fiscale: nuove imposte sulle imprese, ma anche nuove forme di prelievo sugli individui più ricchi e/o quelli relativamente meno colpiti dalla crisi. (con una parolaccia, si chiama patrimoniale). Non proprio una bella notizia per noi Italiani da sempre alle prese con un carico fiscale più alto dell’Eurozona. Forse anche per questo che il FMI termina la ricerca suggerendo che i Paesi dovrebbero trovare il più possibile uniformità nella tassazione sui privati e sulle aziende. Il sospetto che stessero proprio pensando a noi, diventa a questo punto sempre più una certezza…

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