La “Blue wave” e altre storie di navigazione
Josine Dupont" The grand bleu", acrilico, su tela. Cortesia dell'artista

Biden ha vinto. Il rivale non la sta prendendo proprio benissimo, o almeno non sembra ispirato al motto decoubertiniano e promette battaglie legali. Ma questa rubrica non si occupa di politica, ma di finanza. L’elezione del Presidente della maggiore economia mondiale determina tuttavia conseguenze a livello economico a livello internazionale. Ma facciamo un passo indietro. Già la settimana scorsa le borse avevano sprintato in maniera commovente visti gli ultimi andazzi (+6% il Dow Jones e +8,5% il Nasdaq) sull’ipotesi di una vittoria “zoppa” dei democratici: andava bene avere una “Blue Wave, purchè fosse una ondina e non un cavallone. Fuor di metafora: è cosa buona e giusta avere un partito vincente alla Casa Bianca e perdente in una delle due Camere. Perché? Perché il controllo del Congresso ha almeno la stessa importanza della Presidenza: è il Congresso che approva i provvedimenti di spesa e gettito fiscale e li manda all’approvazione del Presidente. In tal senso, la campagna elettorale di Biden si è incentrata su un ampio utilizzo della spesa pubblica, finanziata con un significativo aumento della tassazione su imprese e redditi molto elevati. Ahia.. Non proprio il miglior scenario auspicato dalle società hi tech e farmaceutiche che rappresentano il maggior peso sui listini americani.

E così la vittoria zoppa va bene a tutti. Va bene ai mercati, che probabilmente vedranno in parte inattuabile la politica di Biden basata su inasprimento fiscale sulle maggiori aziende e una nuova regolamentazione nel settore hi tech. Ma va bene anche alla politica, che avendo armi spuntate di politica fiscale, dovrà confidare in una reazione della Federal Reserve per aumentare gli stimoli monetari per compensare la mancanza di quelli fiscali. (In parole povere: meglio far fare il lavoro sporco ad altri). Scenario tutto sommato positivo, o per lo meno gradito ai mercati. Bisogna solo capire cosa farà il Presidente uscente Trump. Che potrebbe anche sparigliare le carte, impuntandosi sul verdetto e cercando di paralizzare la vita politica del Paese, almeno fino all’insediamento del nuovo Presidente (gennaio). E questo ai mercati non piacerebbe di certo. Oppure… potrebbe perdere anche il Senato. (I ballottaggi saranno anche qui a gennaio). E in tal caso “l’ondina blu” diventerebbe un cavallone. E si sa.. sui mercati, per una buona navigazione, è sempre meglio preferire il mare piatto al marinaio eccezionale.

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