Il settore logistico è stato molto colpito dall’emergenza sanitaria e la pandemia ha interrotto un trend di crescita che durava negli anni: committenti e fornitori di servizi logistici hanno dovuto affrontare un repentino calo del fatturato non immediatamente compensato dalla ripresa post lock down.
La situazione creatasi a livello internazionale ha duramente impattato anche il contesto italiano, soprattutto con riferimento a specifici comparti della nostra economia produttiva, che ha visto di colpo un calo improvviso nella domanda.
Le imprese italiane della logistica hanno tuttavia saputo reagire positivamente all’emergenza, mostrando una resilienza del comparto fino ad ora sconosciuta e le criticità emerse sono diventati importanti aree di miglioramento per il futuro, che, mi auguro saranno prese in considerazione dal Governo del Paese.
Il trasporto di merci svolge infatti una funzione sempre più cruciale: è parte integrante del processo produttivo e della sua economia, soprattutto nella nostra, tradizionalmente votata alla trasformazione e all’export.
Dopo una fase iniziale di semi-paralisi, eccetto alcune nicchie legate al commercio elettronico, al food e al sanitario, la logistica è tornata al centro delle strategie aziendali: le risorse manageriali hanno saputo con prontezza definire task force per indirizzare i nuovi flussi, sistemi più evoluti di gestione del rischio sono stati introdotti, l’outsourcing ha normalizzato i punti di flesso delle capacità operative e sono stati riconfigurati gli hub di distribuzione, aprendo nuovi depositi e spostando personale da comparti più rallentatati a quelli più vivaci.
Guardando alla realtà genovese, si è tornati a una congestione dei noli marittimi e la necessità di creare volumi nella fase più acuta della pandemia ha consentito maggiori spazi di contrattazione anche con le compagnie aeree.
La crisi pandemica ha tuttavia messo a nudo alcune carenze del settore domestico e in particolar modo del tessuto ligure: i limiti riguardanti il trasporto intermodale che dovrà essere necessariamente potenziato.
Oggi le imprese della logistica italiana si trovano a fronteggiare la concorrenza straniera in un contesto economico sempre più internazionalizzato e con la necessità di fornire servizi sempre più taylor-made alla propria clientela.
Il fattore tempo diventa cruciale, non possiamo permetterci che una merce scaricata velocemente da una nave, non raggiunga altrettanto velocemente la destinazione finale per nostre carenze infrastrutturali. Il nostro Paese ha fondato il suo successo sul commercio e l’Italia in primis e Genova come maggior porto commerciale del Paese devono dotarsi di collegamenti innovativi che spostino velocemente merci, persone, idee e conoscenze.
Sono ottimista per natura e ritengo che l’avvicinamento di Genova a Milano attraverso idonee soluzioni intermodali comporterà maggiori vantaggi per tutti, sia in termini di costi, di qualità della vita e di opportunità per chi vorrà completare il percorso, o, forse è il caso di dire, per chi vorrà seguire la scia ormai tracciata..
Milanese, con lunga permanenza a Genova è Presidente di Prosper agenzia marittima.
Riveste numerose cariche, tra cui è Presidente di Banca Consulia ed è Consigliere d’amministrazione nelle seguenti Società: Registro Italiano navale, Aon Italia, Erixmar società di spedizioni internazionali
È stato già Presidente di Banca Carige (dal 2013 al 2016) e consigliere della stessa banca (dal 2007 al 2013), Presidente Sviluppo Genova (società per lo sviluppo e la promozione di Genova e Provincia dal 2000 al 2003); Presidente FI.L.S.E. spa (dal 2002 al 2005), Presidente di S.I.I.T Liguria (dal 2005 al 2006). È stato anche Consigliere ICBPI dal 2014 al 2015, Rimorchiatori Riuniti (dal 2003 al 20019), consigliere ABI e membro del comitato esecutivo ABI dal 2014 al 2016, Consigliere Banca Leonardo dal 2009 al 2012.
E’ stato anche membro della Giunta di Camera di Commercio di Genova dal 2015 al 2021.
E’ console Onorario del Granducato di Lussemburgo con competenza Regione Liguria.