L’andamento della nautica ha senz’altro risentito dell’avvento della pandemia, ma se da un lato la crisi pandemica ha dato una battuta d’arresto all’intera filiera, dall’altro lato, paradossalmente, è stata proprio la pandemia a portare ad un nuovo sviluppo della nautica. Possiamo analizzare questo lungo periodo di emergenza Covid dividendolo in due macro-fasi ben diverse tra loro. In una prima fase, si è registrato un calo sia per quanto riguarda il mercato dei charter che quello della vendita di imbarcazioni, chiudendo così il 2020 con un trend generalmente negativo. In una seconda fase invece, i dati registrati hanno mostrato una curva in forte crescita per entrambi i comparti già dagli inizi del 2021, confermando un trend positivo anche per nel nuovo anno. Nella prima ondata di Covid-19 gli effetti della pandemia si sono sentiti soprattutto sugli spostamenti internazionali a causa dei lunghi periodi di lockdown nei vari Paesi, delle chiusure delle frontiere e delle stringenti restrizioni di viaggio. L’assenza di clientela extra UE nel Mediterraneo per la stagione 2020 ha avuto una forte ripercussione per l’intero settore, con incidenza ancora più forte sul comparto del turismo nautico, ossia il mercato dei charter. A confermarlo è stato anche il rapporto di ICOMIA (International Council of Marine Industry Associations) e il rapporto dell’Ufficio Studi di Confindustria Nautica (in collaborazione con Fondazione Edison e Assilea). Sul totale del campione analizzato, circa il 57% delle attività relative a portualità e servizi, ha segnalato una riduzione di fatturato nell’anno 2020. La percentuale è risultata ancora più alta per il segmento del charter nautico, dove l’82% del campione intervistato ha affermato di aver subito una perdita di fatturato. Eppure, non è la prima volta che ci troviamo a vivere sulla nostra pelle gli effetti economici di una crisi mondiale. Eventi come la caduta delle Torri Gemelle nel 2001, la crisi finanziaria del 2008 con la bancarotta di Lehman Brothers, ed ora il diffondersi della pandemia Covid-19, hanno cambiato profondamente il tessuto economico-sociale ed il nostro modo di pensare. Denominatore comune di queste tre grandi catastrofi, è che a risentirne maggiormente è stato proprio il comparto del lusso. L’industria della vendita di yacht, in questo scenario, non è stata risparmiata. Infatti, appena la pandemia è scoppiata, il valore delle barche è sceso drasticamente. Questo calo improvviso è stata la naturale conseguenza dall’aumento del numero di imbarcazioni private usate messe in vendita. Le persone hanno avuto paura di trovarsi impreparati di fronte ad una nuova imminente crisi, e per questo hanno preferito vendere. Il dato interessante è che questo fenomeno si è registrato solo durante i primi mesi della pandemia, ma superata la fase critica, ci siamo trovati di fronti ad una vera e propria inversione di tendenza. Già i primi numeri ufficiali di confronto 2021 sul 2020 hanno mostrato un forte incremento nella vendita di yacht a livello globale. La domanda di imbarcazioni private è aumentata in maniera vertiginosa, al punto tale che in molti cantieri supera del doppio l’offerta. E a trainare la ripresa del settore è stata proprio l’Italia. In particolare, per il segmento dei superyacht, l’industria italiana ha registrato nel 2021 un totale di ordini di unità superiori ai 24 metri che rappresenta quasi la metà degli ordini mondiali, con 407 yacht su un totale di 821 a livello globale. Un dato incredibile considerando che si tratta del maggiore numero di ordini registrato nel Global Order Book dal 2009 in poi. Questa incredibile ripresa è stata possibile grazie a due fattori principali che, paradossalmente, è stata la pandemia stessa a dettare. Da un lato, il desiderio delle persone di andare in vacanza in totale sicurezza. Il concetto di yacht-casa in questo scenario costituisce un valore aggiunto, perché viene visto come un ambiente protetto che permette una vacanza con standard di lusso altissimi, assicurando privacy assoluta e distanziamento. Altro elemento determinante è che dopo la pandemia le persone si sono lasciate più andare. Il 2020 è stato un anno vissuto tra paura, incertezze e limiti alla nostra libertà. Dopo un anno del genere si è sentita l’esigenza di leggerezza e di maggiore svago, per cui la filosofia del Carpe Diem ha preso il sopravvento. Si vive una volta sola, e allora perché non realizzare i propri sogni piuttosto che risparmiare per un futuro incerto? La casa automobilistica Rolls-Royce ha comunicato che nel 2021 ha consegnato più auto che in qualsiasi momento nei 117 anni di storia. Il fattore sociologico post-Covid ha portato questo boom di vendite per la regina delle auto di lusso, ma la stessa cosa è avvenuta anche per gli yacht di lusso. Che sia allora di buon auspicio affinchè il settore nautico possa continuare a trainare la ripartenza del Paese.
Imprenditore Ligure, da sempre appassionato di mare, inizia giovanissimo la sua carriera nel mondo dello yachting. Nel 2006 fonda Med Yacht Services, agenzia marittima raccomandataria con sede a Sanremo. Oggi MYS è una società internazionale che vanta sedi in alcune delle location più esclusive d’Italia, Francia, Monaco, Spagna, USA e Bahamas.