La formazione del futuro sarà sempre più digitale. La pandemia ha solo accelerato e reso strutturale un processo in essere già da tempo, una necessaria spinta al cambiamento per rendere più snello, efficiente ed efficace l’apprendimento in un’epoca dominata dalla tecnologia digitale. La famosa didattica a distanza che ha coinvolto migliaia e migliaia di studenti è stata solo un banco di prova necessario, seppur difficile in alcune fasce d’età, andando però a rispondere all’esigenza di continuare la formazione anche quando l’accesso fisico alle scuole non era possibile. Figlio dell’emergenza, l’ampio uso dell’e-learning ha però messo in luce un’altra verità e in determinati contesti, soprattutto in ambito universitario e in quello dei corsi professionali e aziendali, sembra difficile pensare ad un futuro senza l’adozione su ampia scala di questo strumento. Se l’immaginario comune pensa soprattutto alla didattica a distanza quando si associa la tecnologia alla formazione, in realtà l’EdTech, l’Educational Technology, è molto di più. È una nuova concezione, è la consapevolezza del ruolo dei processi digitali nella formazione continua di un lavoratore, dell’aggiornamento professionale e dell’acquisizione di nuove competenze. Un mondo molto più ampio di quello che riguarda la carriera scolastica “tradizionale” e che si avvarrà sempre di più di strumenti digitali e altamente tecnologici per perfezionare un processo, rendere più efficace l’apprendimento ed evitare la dispersione di tempo in pratiche puramente gestionali. Ottimizzare, insomma, per essere più performanti nel compito educativo, accompagnando un progresso sostenibile in tutti gli ambienti educativi sensibili all’innovazione, con la volontà nobile di rendere l’educazione sempre più accessibile. Sviluppare la tecnologia in determinati ambienti di formazione, soprattutto a livello professionale, ossia in quel processo che accompagnerà gran parte di noi per tutto l’arco della vita lavorativa, è un progresso in termini di risorse economiche, umane e di prestazioni. L’adozione di soluzioni altamente tecnologiche nel campo dell’apprendimento dev’essere accolta con entusiasmo e consapevolezza, perché rappresenta un’evoluzione del processo formativo, una miglioria che non toglie nulla al fattore umano, sempre al centro anche quando si parla di intelligenza artificiale e machine learning.
Cuneese classe 1997, è il cofondatore di Wyblo, giovane startup nata dalla necessità di perfezionare i processi di formazione, con la volontà di ottenere velocemente e in modo strutturato il livello di soddisfazione dei partecipanti a un corso. Ha studiato Management e Marketing all’Università di Bologna e uno scambio alla University of California Riverside. Ha poi continuato gli studi frequentando il Master’s in Strategy and International Management alla University of St. Gallen in Svizzera. È cofondatore di EdTech Italia, la prima associazione italiana che riunisce i diversi stakeholders nel mondo education technology. Infine, sta co-creando l’EdTech Garage, community europea a supporto delle startup early-stage EdTech per l’internazionalizzazione e fundraising. Vive da nomade digitale.