Andrea Bracchi-Trust: cambio di rotta dell’Agenzia delle entrate sulla fiscalità indiretta
Senior tax associate

Lo scorso 20 ottobre 2022 l’Agenzia delle entrate ha pubblicato la – tanto attesa – circolare in materia di trust, fornendo alcuni rilevanti chiarimenti in relazione alla disciplina fiscale applicabile ai trust ai fini delle imposte dirette e indirette.

Uno dei principali chiarimenti – che si commenterà di seguito – è certamente rappresentato dal cambio di impostazione dell’Agenzia delle entrate in merito all’applicazione dell’imposta sulle successioni e donazioni ai trust.

Si ricorda, in via preliminare, che il trust si sostanzia in un rapporto giuridico fiduciario mediante il quale un soggetto (“disponente” o “settlor”) trasferisce beni e/o diritti ad un altro soggetto (“trustee”), affinché quest’ultimo li gestisca, coerentemente con quanto previsto dall’atto istitutivo del trust, nell’interesse di uno o più beneficiari, o anche per uno scopo prestabilito.

I trust possono essere istituiti per diverse ragioni: tra i più diffusi vi sono certamente i cd. “trust familiari”, ovvero i trust istituiti con finalità di passaggio generazionale (es. per proteggere patrimoni familiari impedendo il frazionamento della proprietà dell’azienda di famiglia tra più discendenti), oppure con finalità di assistenza (es. per tutelare un familiare che è troppo giovane oppure non è sufficientemente responsabile per poter gestire i propri affari).

Come anticipato, la circolare dell’Agenzia delle entrate contiene una rilevante novità in materia di imposta sulle successioni e donazioni: l’Agenzia delle entrate recepisce, infatti, in un documento di prassi a valenza generale l’orientamento ormai consolidato della giurisprudenza della Corte di Cassazione in merito all’applicazione dell’imposta sulle successioni e donazioni ai trust.

In particolare, si passa da un modello in cui l’apporto dei beni dal disponente al trust scontava immediatamente l’imposta sulle successioni e donazioni al momento della segregazione dei beni in trust, sulla base del valore dei beni apportati e delle aliquote e franchigie vigenti al momento dell’apporto; ad un modello in cui l’apporto dei beni in trust non sconta l’imposta sulle successioni e donazioni, rimandando l’imposizione al momento della successiva devoluzione dei beni dal trustee ai beneficiari, con tutto quello che ne consegue in termini di maggior valore dei beni spettanti ai beneficiari – rispetto al momento in cui è stato istituito il trust – e, soprattutto, in termini di aliquote e franchigie applicabili al momento della devoluzione.

Sono infatti frequenti, in questi ultimi anni, i rumour relativi ad un possibile inasprimento dell’imposta sulle successioni e donazioni (che potrebbe comportare un innalzamento delle aliquote, una riduzione delle franchigie o, ancora, una modifica alle modalità di determinazione della base imponibile). È chiaro che, qualora tale inasprimento si verificasse, la devoluzione del fondo in trust ai beneficiari ne sarà impattata (rispetto al quadro previgente in cui l’Agenzia delle entrate aveva chiarito che la tassazione “in entrata” – ovvero al momento dell’apporto dei beni in trust – esauriva qualsiasi ulteriore tassazione al momento della devoluzione dei beni dal trust ai beneficiari).

In conclusione, ai fini dell’imposta sulle successioni e donazioni si passa dal precedente modello impositivo del trust, che prevedeva una tassazione immediata e certa nel quantum; ad un nuovo modello impositivo del trust, che prevede una tassazione differita, ma incerta nel quantum.

 

 

Laurea in Economia presso l’Università degli Studi di Pavia, studente dell’Almo Collegio Borromeo, consegue l’abilitazione alla professione di dottore commercialista. Ha iniziato la propria carriera lavorativa presso un primario studio tributario italiano. Dal 2019 lavora presso il Dipartimento Fiscale di BonelliErede e si occupa, in particolare, di private clients, operazioni di M&A, fiscalità d’impresa, dei gruppi societari e dei fondi d’investimento. E’ autore di diverse pubblicazioni in materia tributaria.

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