Niente serietà siamo inglesi (semicit.)
Ugo Nespolo- Ancora Grotesque (2017)-acrilici su legno- Cortesia dell'autore

Interrogato in parlamento sul perché la Gran Bretagna avesse ancora così numerosi casi di Covid rispetto a Italia e Germania , Boris Johnson ha replicato che questo dipendesse unicamente dalla loro mentalità più liberale rispetto a Italia e Germania, paesi che non hanno dovuto (per ora) adottare le misure restrittive londinesi. Apriti cielo! Anche il nostro (sempre mite) Presidente ha puntualizzato che anche noi amiamo la libertà, ma al tempo stesso anche la serietà e che le due cose non si escludono. E la risposta italiana è probabilmente anche piaciuta (e confermato) i mille dubbi sulla incoerenza della politica inglese degli ultimi tempi. Mi riferisco alla celeberrima saga chiamata Brexit, che più che una vicenda politica sta diventando una soap-opera. Ricapitoliamo un attimo: seppur il referendum di giugno 2016 avesse sancito la uscita inderogabile dall’Europa, la Gran Bretagna sembrerebbe ora non avere particolare fretta di assecondare il volere popolare.

Si era infatti deciso che prima di “lasciare il continente” (31 dicembre 2020), sarebbero stati concordati singoli accordi (soprattutto commerciali) bilaterali tra la Gran Bretagna e i vari Paesi della Unione Europea. Ma poi si sa, è arrivato il Covid e la Gran Bretagna si è trovata a dovere definire una nuova scala di priorità, prima tra tutte quella (purtroppo) di riconoscere per tempo che nessuna immunità di gregge avrebbe salvato l’Isola dal naufragio (sanitario). Così di colpo gli anglosassoni si sono accorti che rimanere nel Mercato Unico non è così male, purché non fossero costretti ad osservare quelle anacronistiche condizioni dettate dal “Trattato” che vieta ai singoli Stati di aiutare con sussidi statali le aziende nazionali. (ma non si era appena detto che erano liberali?). Sul temporeggiamento britannico, potrebbe aver avuto un ruolo anche il sostegno di Trump, da sempre infastidito dall’attivismo comunitario europeo e dall’agire economico disinvolto cinese. Un’Europa che perdesse via via i pezzi può averlo spinto a promettere favorevoli condizioni commerciali ai britannici, se avessero cominciato a sgretolare “il muro di Berlino”, ma sia la inaspettata reazione di forza della Commissione Europea con il suo Recovery Fund, sia il suo drastico calo nei consensi devono aver scombussolato (e di molto) i piani iniziali. Ma siamo ormai a ottobre e arrivano gli allarmi di numerosi uffici Studi: una uscita senza accordo sarà cinque volte più dannosa per la Gran Bretagna che per i Paesi Ue e sul lungo termine l’impatto sarà molto più devastante dell’epidemia di Covid-19. (Banca di Inghilterra lo stima in circa l’8% del Pil, ovvero 2.400 sterline per ogni cittadino, mentre il costo di Covid sarà dell’1,7%circa o 600 sterline per cittadino).

I latini avrebbero sintetizzato la vicenda con il detto “Sub lege libertas(solo sotto la legge c’è libertà). Ma si sa, lo studio del latino è faccenda che richiede molta serietà.

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