Paolo Maloberti-il mercato AIM una opportunità per la crescita delle PMI
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AIM Italia è un mercato gestito da Borsa Italiana dedicato alle piccole e medie imprese più dinamiche e competitive del nostro Paese. A 10 anni dalla sua istituzione conta già 132 Società operanti in 10 settori, con una capitalizzazione pari a 6,6 miliardi di Euro e una raccolta totale in quotazione pari a 3,9 miliardi di Euro, di cui circa il 93% derivante da nuova emissione di titoli. Si rivolge alle PMI in fase di sviluppo e offre alcuni benefici quali: essere un canale alternativo a quello bancario nel finanziamento di nuovi progetti, la presenza di investitori qualificati internazionali; un accesso al mercato globale; una opportunità di crescita culturale dell’imprenditore; un processo di quotazione molto snello e con requisiti minimi rispetto alla quotazione sul mercato principale (cosa che può poi avvenire successivamente); nessuna soglia di capitalizzazione minima; nessun requisito in tema di Corporate Governance e nessuna istruttoria Consob. Vi sono poi altri obblighi, ma limitati, quali: la forma societaria di SpA, la nomina della società di revisione, redazione e pubblicazione della relazione semestrale, il supporto di un advisor legale per la redazione del documento di ammissione; di un advisor finanziario e di un Global Coordinator per i rapporti con gli investitori. Centrale è la figura del Nomad: il soggetto incaricato di valutare l’appropriatezza della società ai fini dell’ammissione e regista delle fasi qui sopra esposte.

Tracciare un identikit dell’emittente tipo non è immediato, in linea di principio si potrebbe dire che il mercato accoglie favorevolmente aziende che presentano ambiziosi programmi di crescita, un fatturato medio intorno ai 45 milioni di Euro, un EBITDA medio intorno ai 6 milioni di Euro ed un EBITDA margin medio intorno al 15 % ma, nella mia esperienza, posso testimoniare molte IPO di successo e soddisfazione di aziende con fondamentali molto lontani dai numeri citati. Esistono casi virtuosi di aziende con fatturati sotto i 10 milioni di Euro, ma anche imprese che con fatturati di 1,5 milioni, hanno raccolto più del doppio del loro fatturato e oggi capitalizzano oltre 9 milioni di Euro. Le ragioni del successo di queste IPO sono state: una equity story emozionante, un prodotto accattivante, un programma di crescita sfidante, velocità e precisione degli step pre IPO per farsi trovare pronti all’ammissione alla quotazione nella finestra di mercato più opportuna, ma, soprattutto, un imprenditore caparbio, determinato, convincente che crede nel suo progetto. Il fund raising non sarà mai un problema quando c’è credibilità, view strategica e autorevolezza da parte dell’imprenditore e la performace aziendale nel creare valore sarà solo la conseguenza di essere stati capaci di attrare talenti, capitali e partner strategici.

 

Laurea cum laude in Economia all’Università di Genova, Dottore Commercialista e Revisore Legale, partner Audit & Assurance di BDO Italia S.p.A. E’  responsabile dell’Ufficio di Genova.

Professore a contratto in auditing all’Università di Genova; membro della commissione IFRS presso il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti; membro del Gruppo di Saggi città di Genova; membro del Consiglio Direttivo della sezione terziario di Confindustria Genova.

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