Le fiere di arte contemporanea rappresentano un’importante occasione per gli artisti, i collezionisti e gli appassionati di arte di tutto il mondo per incontrarsi, esplorare le tendenze artistiche del momento, vedere opere di grandi maestri o scoprire nuovi talenti emergenti. Tuttavia possiamo evidenziare tre modelli di fiera che si rivolgono a target di gallerie, ma anche di collezionisti, diversi. Potremmo suddividere le fiere in tre categorie principali: locali, a cui come titolo di esempio in Italia possiamo riferirci ad ArtVerona; glocali, come per esempio Arco a Madrid e globali come ArtBasel, che si svolge in Svizzera, a Parigi a Miami e Hong Kong.
Le fiere d’arte locali presentano le ricerche più sperimentali o i maestri più consolidati del proprio territorio, di cui sono capaci di trasmetterne l’identità, la storia e la direzione. Rimanendo sull’esempio di ArtVerona, la manifestazione ha accolto spesso gallerie emergenti italiane e di qualità così come le gallerie più note dei maestri dell’arte moderna, rivolgendosi così sia a un collezionista più established, con un buon potere di spesa, sia a un collezionista appassionato di novità e desideroso di scoprire, valorizzare e comprendere l’arte della propria nazione nel momento in cui si sta formando, con investimenti inferiori rispetto agli artisti già storicizzati. L’importanza di questa manifestazione risiede nel creare e “mettere a sistema” una comunità con dei valori e interessi ben definiti.
Le fiere d’arte glocali sono una combinazione di eventi locali e globali. Sono organizzate per includere gli artisti e collezionisti locali ma anche per attirare visitatori e partecipanti da altre parti del mondo. Le fiere glocali possono essere utilizzate per aumentare la brand identity della galleria e ampliare la propria rete di collezionisti. Si svolgono in città la cui scena artistica è particolarmente vivace, con sostegno delle amministrazioni comunali e delle istituzioni culturali della città.
Le gallerie partecipano spesso a entrambe queste prime due tipologie di fiere, così come i collezionisti spesso coincidono a livello locale ma si diversificano a livello glocale.
Le fiere d’arte globali sono eventi di grande portata che propongono le opere più importanti e costose dei maestri storici e degli artisti storicizzati. Le gallerie che partecipano a questi eventi sono spesso le stesse, e queste fiere sono diventate un circus che si sposta di nazione e di continente, ma con i medesimi protagonisti. E’ difficile trovare in queste manifestazioni grandi novità ma sono delle occasioni importanti per investitori e collezionisti per trovare proposte estremamente consolidate e sicure.
A ogni fiera la sua arte, a ogni arte il suo collezionista.
Stefano Raimondi (1981) è un critico e curatore d’arte. È direttore artistico di ArtVerona. Dal 2010 è direttore del network culturale The Blank Contemporary Art con cui organizza annualmente il Festival d’Arte Contemporanea ArtDate e con cui ha curato le mostre personali di Nathalie Djurberg & Hans Berg, Eva & Franco Mattes, Jonas Mekas e Deimantas Narkevičius. È stato Curatore alla GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo dal 2011 al 2017, istituzione per la quale ha curato mostre personali di artisti internazionali come Cory Arcangel, Rochelle Goldberg, Rashid Johnson, Andrea Mastrovito, Ryan McGinley e Pamela Rosenkranz. Dal 2013 al 2017 ha curato Qui. Enter Atlas – Simposio Internazionale di Curatori Emergenti. Nel 2011 ha co-ideato BACO – Base Arte Contemporanea per la quale ha curato le mostre di Francesco Arena, Riccardo Beretta, Filippo Berta, Ettore Favini, Oscar Giaconia, Daniel Knorr, Jacopo Miliani, Israel Lund, Navid Nuur, Adrian Paci, Dan Rees e Guido Van Der Werve. Dal 2015 al 2017 è stato docente all’Accademia di Belle Arti di Verona. È membro dell’IKT – International Association of Curators of Contemporary Art.