Le compagnie di assicurazioni marittime si trovano di fronte a una sfida sempre più complessa nel gestire i rischi legati alla guerra, alle insurrezioni, alle ribellioni e ai conflitti civili, nelle rotte commerciali instabili e pericolose.
Da novembre 2023 ad oggi, la regione meridionale del Mar Rosso, del Golfo di Aden e del Mar Arabico sono state teatro di una serie di eventi destabilizzanti che hanno scosso l’industria marittima globale. Con l’attacco alla Galaxy Leader (seguito da altri 42 incidenti nella zona) e il tragico episodio sulla True Confidence lo scorso marzo che ha causato la perdita di vite umane, la sicurezza delle rotte commerciali è diventata oggetto di crescente preoccupazione per armatori, operatori e assicuratori.
La risposta alla crescente minaccia è stata l’aumento della presenza militare nel Mar Rosso, con operazioni di intercettazione e attacchi contro gruppi come gli Houthi. Se da un lato questo ha portato a un certo grado di contenimento delle minacce, dall’altro ha innescato un effetto domino che ha influenzato pesantemente i flussi di traffico marittimo.
La diminuzione del 53% dei transiti in tale area nel primo trimestre del 2024 rispetto all’anno precedente è emblema di una situazione in evoluzione, in cui le sfide e le incognite sono all’ordine del giorno.
Le compagnie di assicurazioni marittime devono ora affrontare il compito di valutare e mitigare i rischi legati alla guerra, che possono avere impatti devastanti sulle navi, sugli equipaggi e sulle merci trasportate.
A tale scopo sono state istituite polizze assicurative contro i rischi guerra, che sono stipulate per proteggere gli armatori e gli operatori marittimi da danni e/o perdite causate da una serie di fattori, quali (cito i principali): guerre civili, insurrezioni, ribellioni, conflitti civili, sequestri e arresti degli equipaggi (e relative conseguenze di tentativi in tal senso), effetti di mine, bombe o altri ordigni bellici abbandonati e infine scioperanti, sommosse e/o tumulti civili, atti di terrorismo, espropri, vandalismi, sabotaggi, e attività di pirateria.
Tali coperture vengono prestate assoggettandole a “Listed Areas” (lista dei paesi esclusi dalla copertura), “Institute Notice of Cancellation, Automatic Termination of Cover and War and Nuclear Exclusion Clause” (con un preavviso di 7 giorni per disdire la copertura), “London Blocking and Trapping Addendum” (nel caso di impossibilità della nave assicurata di lasciare il porto per un periodo continuativo di 12 mesi a seguito della chiusura dello stesso o di un suo canale di collegamento.
Tuttavia, la copertura assicurativa contro i rischi guerra comporta spesso delle limitazioni e delle esclusioni che gli armatori devono tenere in considerazione.
Come, ad esempio, le esclusioni di danni e/o perdite derivanti da qualsiasi detonazione da arma di guerra che impieghi la fissione/fusione atomica o nucleare o altre reazioni simili o materia radioattiva. A dir la verità ci sono anche altre clausole, che seppur, molto improbabili, devono essere considerate. Tra queste, cito quelle più significative che si applicano nel caso di scoppio della guerra tra UK, USA, Francia, Russia, Cina, ma anche clausole che si applicano per la requisizione, cattura, sequestro, arresto, detenzione, confisca o espropriazione da parte o per ordine del governo, o qualsiasi Autorità, in cui la nave è registrata.
Ve ne sono altre che si applicano invece per arresto, confisca, sequestro, detenzione o espropriazione in base a norme di quarantena o a causa di violazione di norme doganali, come pure l’esercizio di un’azione giudiziaria, la mancata prestazione di una garanzia o il mancato pagamento di una multa o qualsiasi altra causa finanziaria.
È pertanto essenziale che gli armatori e gli operatori marittimi comprendano appieno i dettagli e le clausole delle loro polizze per garantire una copertura adeguata in caso di eventi bellici.
La valutazione dei rischi guerra è diventata un elemento cruciale nella gestione complessiva dei rischi nell’industria marittima. Le compagnie di assicurazioni marittime devono adottare una strategia preventiva e proattiva nella valutazione e quotazione di tali rischi, lavorando a stretto contatto con gli armatori per individuare i potenziali pericoli e adottare le misure di sicurezza adeguate.
In conclusione, la gestione di tali rischi rappresenta una sfida sempre più pressante in un contesto di crescente instabilità geopolitica.
Head of Marine & Transport per Generali Global Corporate & Commercial Italia. Nel business “Marine” dal 1998. Ha cominciato a Parigi presso AGF Mat/Allianz, poi dal 2000 a Genova ed in Far East per lavorare come Insurance Marine manager.