Si sente spesso parlare di tutela della cultura e dell’arte in Italia e spesso si ha la sensazione che questi nobili intendimenti non siano affrontati a livello di sistema, ma siano lasciati all’iniziativa privata e al mecenatismo, (che per fortuna è diffuso) di illuminati imprenditori collezionisti che intendono restituire qualcosa al Paese che ne ha determinato il successo.
Anche a tale scopo si è costituito sotto forma di Associazione, il Gruppo Apollo, con l’obiettivo di valorizzare e promuovere il patrimonio culturale italiano, incentivando e tutelando il collezionismo e la fruizione dell’arte in Italia e dell’arte italiana all’estero. Si è sentita l’esigenza quindi di sostenere la filiera dell’arte nell’interlocuzione con le istituzioni, con l’obiettivo di promuovere l’allineamento delle norme nazionali a quelle vigenti all’interno della U.E, con particolare attenzione al tema della circolazione delle opere d’arte.
Quello che abbiamo notato è un ritardo del nostro Paese nei confronti di altre nazioni più virtuose in questo ambito. Penso ad esempio alla Francia, che ha guadagnato moltissimo dalla Brexit, cogliendo le opportunità derivanti dall’impossibilità per Londra di continuare a beneficiare del regime di libera circolazione. Il vantaggio della Francia è che ha una normativa più favorevole al collezionista, con una legislazione pragmatica e una tassazione agevolata con previsione di bonus per gli artisti giovani ed altre iniziative a supporto del settore.
Siamo anche noi ad un bivio della nostra storia e mai come ora, dobbiamo avere il coraggio di promuovere una riforma strutturale che sia in grado di colmare il disallineamento in essere con le normative degli altri Paesi europei in materia di circolazione delle opere d’arte, rivedere il livello di tassazione Iva, rendere stabili ed ampliare i benefici introdotti con l’Art Bonus. Senza dimenticare il continuo impegno sul fronte della formazione e della digitalizzazione.
E questi sono proprio alcuni dei punti programmatici della Associazione Gruppo Apollo, che è diventato il punto di convergenza dei vari interessi degli attori che animano il mercato dell’arte in Italia. Abbiamo un obiettivo chiaro: mettere a disposizione del decisore pubblico, in primis del Ministero della Cultura, l’enorme bagaglio di conoscenza ed esperienza internazionale dell’intera filiera, in materia di valorizzazione e tutela del patrimonio artistico e culturale.
Per questo motivo, fanno parte dell’Associazione, case d’asta italiane e internazionali, le associazioni e i galleristi di arte moderna e contemporanea, i collezionisti, i mercanti di arte antica, gli operatori del mercato numismatico e le imprese della logistica. Ma anche rappresentanti di aziende e singoli individui, (tra cui la sottoscritta), hanno già aderito a questo progetto, che vuole ripensare il modo di fare cultura e sostenerla in questo Paese.
Il nostro desiderio è che il mercato italiano dell’arte possa riacquistare un ruolo di centralità e recuperare il gap concorrenziale a livello europeo. La Brexit ha posto sicuramente un ulteriore elemento di sfida, in un contesto che vedeva già la legislazione italiana sfavorevole al mondo delle imprese e del collezionismo. Nell’ottica di indicare agli interlocutori istituzionali delle iniziative precise in grado di incentivare la vitalità del mercato, come Associazione abbiamo stilato 11 punti prioritari. Tra questi, l’estensione anche in Italia di tutte le soglie di valore europee per cui si rendono necessarie licenze di esportazione, l’introduzione di termini perentori per le procedure riguardanti l’esportazione, l’introduzione di un obbligo di acquisto in caso di diniego (come avviene già in Francia e UK) e di un obbligo di indennizzo in caso di notifica. Sul fronte fiscale, inoltre, il rafforzamento degli incentivi al mecenatismo, la diminuzione dell’IVA sulle importazioni e sulle transazioni, un tax credit per l’acquisto opere di artisti viventi volto a supportare l’arte contemporanea e infine, un database pubblicamente accessibile per le opere notificate.
I contatti con i rappresentati del Ministero, delle sovrintendenze, e i membri del parlamento sono continui, al fine di favorire il corretto scambio di informazioni e la valorizzazione delle istanze di chi opera sul mercato. Incontri informali, ma anche occasioni pubbliche, quali audizioni presso il Parlamento e convegni, come gli eventi di Roma e Milano dello scorso anno, in cui tra i molti ospiti, è intervenuto anche lo stesso Ministro della Cultura. Ma siamo consapevoli che la promozione della cultura in Italia necessita il coinvolgimento di molti altri ministeri e molti altri attori istituzionali. La cosa non mi spaventa.
Come Associazione ci impegneremo per creare un contesto più favorevole per tutti gli attori del settore, inclusi i collezionisti, amanti e appassionati d’arte che magari hanno speso la propria vita a creare una collezione ma divengono talmente “disamorati” dello Stato, che difficilmente faranno donazioni a favore dei musei italiani, o fonderanno le “Galleria Borghese” del Ventunesimo secolo. Migliorare la normativa sulla circolazione delle opere d’arte avrebbe quindi benefici per tutti, anche per chi non dovesse partecipare fattivamente a questo momento di transizione, ma fruire solo degli (auspicati) effetti.
Si occupa di arte da sempre. Inizia nel 1984 da Sotheby’s. Passa poi a Christie’s e nel 1998 entra a Prada come responsabile della comunicazione worldwide. Torna a Christie’s nel 2006 come amministratore delegato della sede italiana.
Si trasferisce nella sede di Londra per avviare il nuovo dipartimento delle private sales. Nel 2016 torna in Italia e crea la sua società di Art Collection Management: la “Cpg Art Advisory”. Si tratta di un’attività indipendente, che segue la gestione strategica e tattica di una collezione, un compito a medio/lungo termine che si basa sulla fiducia e sulla competenza e che può comprendere dall’inventario al passaggio generazionale, a seconda delle necessità.
Clarice siede nel CdA del FAI e della Fondazione San Patrignano, mettendo a disposizione le sue competenze per attività filantropiche. E’ anche vice presidente del Gruppo Apollo.
È sposata con due figli. L’arte è una passione che riempie anche il suo tempo libero, assieme al giardinaggio e alla lettura.